Sono partito con questa premessa perche ad assaggiare Tavernelle 1989 eravamo 3 persone, io per quanto appassionato ancora piuttosto acerbo come assaggiatore e due miei amici quasi alla prima esperienza di una bevuta consapevole.
Tavernelle è il cabernet sauvignon della grande cantina Banfi di Montalcino nato sulla scia dell’ondata di prestigio data dai primi supertuscan, di cui vi ho parlato nell’articolo precedente, quella sera dalla cantina personale ho scovato un annata 1989
Quando apriamo bottiglia cosi vecchie, devi prendere e lasciare ogni tipo certezza. E’ un esperienza nuova.
Svaniscono libri, studi, tecniche di degustazione, rimani solo tu, il decanter e la bottiglia.
Non devi avere aspettative perché per quanto mantenuta bene, basta un niente, una piccola perdita, un millimetro di sughero che non svolge il suo lavoro, e la bevuta è compromessa.
Vi confesso, che adoro aprire bottiglie d’annata, l’odore, il tappo ormai esausto dal tempo, la concezione di bere un vino che proviene da un altro tempo.
Poi impazzisco nel pensare a come era la vita quando è stato fatto quel vino, pensare la magica toscana con contadini che sacrificano la loro vita per amore di quella vigna e di quel terroir.
Quando parlo di vino mi si illuminano gli occhi, perché in certi casi come questo, non è solo una bottiglia, è una storia, un sogno, in cui puoi l’immaginazione puo farti fare bellisimi viaggi.
Torniamo a quella sera, la bottiglia è stata scaraffata, già nel momento in cui la stavo decantando ho notato che aveva ancora un ottimo colore rubino solo tendente al granato ma soprattutto per essere un vino cosi’ vecchio davvero pochi sedimenti.
Far aprire questo vino non è stato semplice sono servite due ore circa, ma dopo due ore il risultato è stato spettacolare. Al naso sentori fantastici di tabacco, affumicato, spezie, cacao con ancora qualche piccola nota di fruttato. In bocca davvero sorprendente, manteneva ancora un acidità non dirompente anzi bella rotonda.
Veramente ogni sorso davvero particolare, ogni volta che rimettevo in bocca questo vino, mi accorgevo di una nuova piccolezza, sempre più interessante.
Penso che ogni appassionato di vino una volta deve fare quest’esperienza, perchè con un vino classico un vino d’annata mantentuto bene, è tutt’altra esperienza.
Il bello di queste esperienze è che sono uniche, per quanto simili, due bottiglie anche conservate fianco a fianco non saranno mai uguali.
Voglio chiudere questo racconto, con un pezzo di storia che custodiamo con gelosia in cantina.
Una bottiglia di Tavernelle della magnifica annata 1985 autografata da colui che ha reso grande Montalcino nel mondo, l’enologo Ezio Rivella.
IL NOSTRO COMMENTO
Bevete, bevete, bevete sempre più, bevete consapevolmente di cosa dietro una bottiglia, i processi che caratterizzano un determinato vino, la zona di provenienza, come è stato mantenuto.
Solo cosi potrete fare magnifiche esperienza come questa, il bere come piace sempre a me ricordare deve essere un mezzo non un fine a se stesso. Ricordatevi sempre che dentro una bottiglia oltre al vino cè una storia che il produttore vuole trasmetterci.